Giorgio Pagnini
Informazioni
Laureato in Architettura mi occupo di design,fotografia,comunicazione multimediale e viaggi.
Le mie caratteristiche principali sono la trasversalità e l'eclettismo, avendo lavorato e coltivato interessi, in campi ed ambiti anche molto diversi.
Nella mia lunga esperienza lavorativa mi sono occupato di progettare (ed in molti casi di realizzare direttamente) immagini coordinate, applicativi multimediali, disegni 2D e 3D, animazioni tridimensionali (anche in realtà virtuale) e progetti web, sia per enti pubblici che per aziende private (oltre che alcune architetture ed oggetti di design).
Mi occupo di formazione da quasi venti anni, sia per l'università pubblica, che per scuole private, soprattutto nell'ambito degli strumenti elettronici, dal disegno C.A.D. alla progettazione web.
Sono un viaggiatore “orientato” , che viaggia a “certe condizioni” perché il “medium” è una parte del viaggio. Per questo prediligo la moto, mezzo che diminuisce i filtri ed aiuta a toccare le cose e provare emozioni.
In moto ho viaggiato molto in Europa, ma ho scoperto che la mia vera passione è il deserto del Sahara in cui torno ogni volta che posso. Ho scritto un libro su una di queste esperienze in cui ho cercato di raccontare che cosa significhi un viaggio in questi luoghi. Per maggiori informazioni sul libro clicca qui: Vorrei di nuovo quegli occhi
Uso da anni il sistema GPS per costruire e percorrere i miei viaggi e roadbook professionali per i miei clienti.
Con il nickname gichiube scrivo su diversi forum di moto e di viaggi nel sahara (sahara.it; soloenduro.it, travelbike.it, myktm.it).Ho recentemete iniziato una collaborazione con la rivista Roabook (N°18- 2020- N° 20- 2020) scrivendo Tutorial sull'uso del GPS.
A queste attività unisco quello di creatore di immagini (definizione che preferisco a quella di fotografo) in cui condenso la mia personale visione del mondo. "Per vedere meglio occorre volgere lo sguardo verso il basso, non come scelta negativa o di ripiego, ma come condizione di riflessione per esaminare le piccole e grandi ‘storie’ che hanno lasciato tracce nel luogo e nel tempo in cui sono state colte”.